NUOVE POSSIBILITÀ TERAPEUTICHE

PER CHI HA PERSO L’USO DELLE BRACCIA

Presso l’Unità Spinale dell’Ospedale di Negrar nuovi macchinari e possibilità terapeutiche

Un innovativo percorso per il recupero funzionale degli arti superiori è stato presentato lo scorso mese di marzo presso la palestra dell’Unità Spinale dell’Ospedale di Negrar, unico centro del Veneto ad esserne dotato ed uno dei pochi in Italia.

L’apparecchiatura è destinata alla riabilitazione dei pazienti neurologici (esiti da ictus, lesioni al midollo spinale o con gravi cerebrolesioni) che hanno perso la funzionalità di un arto o di entrambi gli arti superiori. È composto da sei postazioni con altrettante apparecchiature dotate di uno schermo con cui il paziente si rapporta svolgendo dei compiti.

L’intero percorso ha lo scopo di riabilitare non solo la componente fisica dell’arto, ma anche quella cognitiva, cioè l’area cerebrale che presiede ai raffinati movimenti del braccio e dei sui componenti (polso, mano, dita…).

Gli apparecchi riabilitativi hanno avuto un costo complessivo di 480.308 euro sostenuto dall’ospedale di Negrar con un contributo di 270mila euro da parte della Fondazione Cariverona. Il percorso è un supporto importante per il recupero funzionale dell’arto superiore che da sempre rappresenta una sfida enorme per chi si occupa di riabilitazione, in quanto, proprio a causa della complessità dei movimenti, il processo riabilitativo spesso si conclude con risultati non soddisfacenti.

Testimonial dell’evento è stato Federico Falco, veronese, campione paralimpico di tennistavolo . Alla presentazione sono intervenuti: fratel Gedovar Nazzari, presidente dell’ospedale Sacro Cuore Don Calabria, Mario Piccinini, amministratore delegato dell’ospedale Sacro Cuore Don Calabria, Nicola Smania, professore associato di Medicina fisica e riabilitazione all’Università di Verona, e Renato Avesani, direttore del Dipartimento di Riabilitazione