Come organizzare un viaggio a Roma se ci si muove con una carrozzina elettrica? Ce lo racconta Mirko Ferranti, nel suo report di viaggio alla scoperta della Città Eterna, tra accessibilità e disagi

Da alcuni anni, in primavera, mia moglie ed io dedichiamo una settimana di turismo a una città, e visitare città italiane ed europee tralasciando di approfondire la conoscenza di Roma sarebbe stato veramente colpevole; abbiamo quindi deciso che il 2019 per noi sarebbe stato l’anno di Roma!

VIAGGIO IN TRENO E SALA BLU– Dopo aver confrontato le diverse possibilità di viaggio e sistemazione abbiamo scelto la soluzione treno + albergo. Da Sanremo il treno impiega circa 7 ore più eventuali tempi di cambio convoglio. Chi usa una carrozzina elettrica, o comunque non può trasferirsi sui sedili, può utilizzare solo i convogli abilitati ed è necessario rivolgersi al servizio delle Sale Blu di Trenitalia per prenotare l’assistenza necessaria per salire e scendere dal treno. Questi convogli possono trasportare due disabili sistemati nella apposita carrozza dove sono predisposti opportuni sistemi di bloccaggio delle carrozzine ed è disponibile un ampio servizio igienico. Nel caso si debbano effettuare dei cambi bisogna tenere conto dei tempi di salita e discesa e prevedere almeno mezz’ora, come giustamente consigliano gli addetti al call center delle Sale Blu.

Dal punto di vista dei costi viaggiare in treno può essere abbastanza economico: soprattutto prenotando con largo anticipo è possibile usufruire di offerte molto convenienti. Esiste anche la possibilità di dotarsi della Carta Blu, riservata ai disabili che possano dimostrare di percepire l’indennità di accompagnamento, che consente il più delle volte di viaggiare in due pagando un solo biglietto.

LA SCELTA DELL’ALBERGO– Come solito la scelta dell’albergo è stata piuttosto laboriosa volendo conciliare la posizione, necessariamente vicina alla stazione per non avere problemi di trasferimento fin dalle prime ore, prezzo e caratteristiche di accessibilità. Dopo aver contattato più di trenta strutture, tra cui molte dei circuiti di accoglienza religiosa che spesso offrono tariffe interessanti, abbiamo scelto l’hotel The Hive, un quattro stelle posto a soli trecento metri dalla stazione di Roma Termini.

I primi minuti dopo la registrazione sono stati piuttosto preoccupanti perché mi è stato proposto di raggiungere il piano della mia camera, separato dalla reception da solo una decina di gradini, facendomi trasportare da un montascale cingolato adatto però solo per carrozzine a spinta. Vista l’impossibilità, è stato individuato un percorso alternativo che utilizza due ascensori, di cui uno tagliato “di sghimbescio” ma con dimensioni sufficienti per una sedia elettrica, adatto quindi alle mie possibilità. Per il resto questo hotel offre camere molto ampie, con bagno dotato di vaso wc rialzato ma senza maniglioni di appoggio. La ricchezza del buffet della colazione inclusa nel prezzo della stanza fa dimenticare qualche piccolo disagio.

MERCATI DI TRAIANO– Sebbene avessimo a disposizione una settimana abbiamo dovuto fare delle scelte e dato che non era la prima volta che ci fermavamo a Roma abbiamo deciso di “saltare” San Pietro e Musei Vaticani che avevamo già visto in precedenza e dei quali ricordo una accessibilità di ottimo livello, incluso l’accesso alla Cappella Sistina che comporta un percorso alternativo a quello del flusso turistico.

Abbiamo quindi cominciato dai Mercati di Traiano, complesso enorme che, benché dotato di ascensori per raggiungere i vari livelli, ha ancora qualche problema. A me è successo che l’ascensore usato per raggiungere uno dei piani inferiori non è più stato in grado di riportarmi su e solo un lungo conciliabolo tra gli addetti ha individuato un percorso di uscita alternativo attraverso un passo carraio quasi in disuso.

MONTECITORIO E QUIRINALE– Ho visitato sia il Palazzo di Monte Citorio che quello del Quirinale, cui si è ammessi esclusivamente nell’ambito delle visite guidate (per il Quirinale è necessaria anche la prenotazione), che sono entrambi perfettamente accessibili. L’attraversamento dei giardini del Quirinale per spostarsi dal palazzo vero e  proprio all’esposizione delle carrozze è effettuato, per le persone con mobilità ridotta, a bordo di un veicolo elettrico che, incredibilmente, è dotato di scivolo per consentire la salita anche alle carrozzine.

COLLE PALATINO– Per l’accesso al colle Palatino, tappa  imperdibile, ho seguito il flusso principale dei turisti e salendo dalla via Sacra ho dovuto affrontare dei tratti molto sconnessi nei quali la mia sedia è stata messa a dura prova. Solo successivamente ho saputo che in via San Gregorio è presente un altro ingresso dotato di rampa per superare la scalinata del portale monumentale. Qualche segnalazione non farebbe male, anche perché di fronte alle difficoltà presentate dalla via Sacra sono stato seriamente tentato di rinunciare e sarebbe stata una perdita gravissima. La visita prevede percorsi sterrati e anche in parte sconnessi, con tratti piuttosto ripidi, ma il fascino del posto è tale da meritare qualsiasi sacrificio.

COLOSSEO– Anche il Colosseo è ben accessibile e, viste le immani code di turisti, la disponibilità degli addetti a guidarvi lungo le vie preferenziali è veramente preziosa. All’interno è disponibile un ascensore per raggiungere gli anelli superiori, ma anche qui le segnalazioni sono carenti e io l’ho scoperto quando ormai ero indirizzato verso l’uscita!

CHIESE INACCESSIBILI– Chiese e Basiliche sono quasi tutte accessibili benché in alcuni casi le segnalazioni per i percorsi alternativi e gli ingressi dedicati risultino carenti. Per la presenza di barriere architettoniche, io non ho potuto visitare la Chiesa di Sant’Agnese in Agone in piazza Navona e neppure la Chiesa di Santa Maria della Pace e l’annesso Chiostro del Bramante; ho anche trovato chiusa per restauri la Basilica di Santa Maria del Popolo che è una delle più ricche di opere d’arte.

CHIESE E MUSEI ACCESSIBILI – E’ invece lungo l’elenco dei luoghi di culto nei quali sono entrato, a cominciare dal Pantheon e dalle Basiliche Papali di Santa Maria Maggiore e di San Giovanni in Laterano fino alla Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola, nell’omonima piazza, caratterizzata dai capolavori di Andrea Pozzo che fanno apprezzare una cupola dove invece si trova un soffitto perfettamente piano! Particolarmente consigliata la Chiesa di San Luigi dei Francesi che ospita il ciclo pittorico su San Matteo realizzato da Caravaggio.

Tra i musei di carattere storico-archeologico segnalo il Museo Romano di Palazzo Massimo, non lontano dalla stazione di Roma Termini, che espone reperti estremamente affascinanti e offre una accessibilità senza pecche.

STRADE E MARCIAPIEDI– Il fascino di Roma è anche quello di concedersi piacevoli passeggiate nell’ambiente più ricco del mondo di arte e storia. Le strade della zona centrale sono quasi tutte lastricate in cubetti di porfido  (i famosi sanpietrini) che le rendono piuttosto ostiche per le carrozzine e le buche frequenti e le sconnessioni impreviste non facilitano gli spostamenti. Per contro i marciapiedi sono quasi sempre attrezzati con gli scivoli di accesso completi di segnalazioni LOGES per non vedenti. Ho trovato persino qualche targa esplicativa con testo in rilievo e caratteri Braille!

AUTOBUS E METROPOLITANA– Per gli spostamenti a più lungo raggio o per i rientri serali dopo una giornata intensa abbiamo spesso utilizzato gli autobus. L’azienda dei trasporti garantisce che su alcune linee tutti i mezzi sono accessibili per i disabili. In particolare a noi è risultata utile la linea H che dal capolinea della stazione Termini passa da piazza Venezia e attraversa il quartiere di Trastevere dove non si contano ristoranti caratteristici e locali curiosi.

In realtà, contrariamente a quanto mi aspettassi, quasi tutti gli autobus, almeno per le linee che fanno capo alla zona di Roma Termini, sono dotati di scivolo manuale di accesso. Il problema semmai è l’affollamento che in certi momenti può rendere impossibile salire a bordo.

Non ho fatto invece nessun tentativo con la metropolitana, un po’ per i timori sulla affidabilità di ascensori e montascale e un po’ perché nel periodo in cui eravamo a Roma alcune stazioni del centro erano addirittura chiuse per manutenzione. In generale comunque, e non solo in Italia, le metropolitane sono meno accessibili dei mezzi di superficie.

AUTO CON AUTISTA – Ci siamo anche spinti un po’ più lontano e per questo ci è stato preziosissimo l’aiuto dell’amico Michele, responsabile dei trasporti della sezione romana della UILDM (Unione Lotta alla Distrofia Muscolare) che per ben due pomeriggi ci ha messo a disposizione un’auto con autista-accompagnatore. Grazie quindi anche ai disponibilissimi ragazzi del servizio civile che ci hanno accompagnato al museo realizzato nella vecchia centrale elettrica di Montemartini, al belvedere del Gianicolo e nel parco dell’Appia Antica dove purtroppo, essendo lunedì pomeriggio, abbiamo trovato quasi tutto chiuso.

LOCALI E RISTORANTI– Se si escludono i locali più nuovi o di recente ristrutturazione, ristoranti e bar, come dovunque in Italia, sono scarsamente accessibili e anche in quelli dove sono potuto entrare non ho quasi mai trovato dei servizi igienici attrezzati per disabili. Io comunque ho sempre con me una piccola coppia di rampe in alluminio di 40 cm di lunghezza che mi consente di superare il singolo scalino che mi divide dal tavolo del ristorante e anche in questa vacanza mi ha risolto molti problemi.

Più di ogni altro luogo credo che Roma meriti di essere visitata a più riprese per lasciarsi coinvolgere dall’atmosfera unica che la contraddistingue. Per noi questa era la terza volta e di sicuro non sarà l’ultima!

Mirko Ferranti (tratto dal sito www.disabili.com)