Assumere un parente come assistente familiare: cosa prevede la legge, quali sono i requisiti da rispettare e come presentare la domanda all’INPS
L’assunzione di un parente come assistente familiare (espressione corretta per specificare il ruolo comunemente noto con la forma colloquiale di “badante”) è una possibilità prevista dalla normativa italiana, ma soggetta a condizioni rigorose e controlli specifici. In linea generale, il Codice Civile vieta i rapporti di lavoro retribuito tra coniugi e parenti stretti in virtù del dovere di assistenza morale e materiale, ma ammette deroghe in presenza di invalidità riconosciute con indennità di accompagnamento.
L’eventuale contratto di lavoro, innanzitutto, deve rispettare il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro Domestico (CCNL) e le circolari INPS, oltre a prevedere una “Comunicazione Obbligatoria” sull’apposito portale dell’Istituto entro 24 ore dall’inizio del rapporto. Nei prossimi paragrafi illustreremo le condizioni di ammissibilità, i principali riferimenti normativi e le modalità pratiche per presentare la richiesta.
Assumere un parente come assistente familiare
Il Codice Civile, attraverso il principio di dovere di assistenza morale e materiale tra coniugi sancito all’articolo 143, rende incompatibile un rapporto di lavoro retribuito tra loro. Tuttavia, sussiste una deroga a determinate condizioni: l’INPS, infatti, ammette l’assunzione del coniuge o di un parente entro il terzo grado nei casi seguenti:
- Se l’assistito è titolare di indennità di accompagnamento;
- Se l’assistito rientra in specifiche categorie di invalidità: grande invalido di guerra (civile e militare), mutilato e invalido civile, grande invalido per cause di servizio e di lavoro, cieco civile.
Assunzione di parenti e affini entro il terzo grado
È quindi possibile stipulare un contratto di lavoro domestico anche con figli, fratelli o altri affini fino al terzo grado, purché la persona non autosufficiente percepisca l’indennità di accompagnamento e risulti invalida ai fini INPS. In questi casi, la comunicazione di assunzione viene inizialmente sospesa e richiede una verifica da parte della sede INPS competente prima di essere accettata o respinta.
Modalità pratiche per la richiesta
Per presentare la richiesta è opportuno predisporre alcuni documenti e rispettare diversi adempimenti preliminari. Tra questi figurano:
- Dichiarazione di parentela: nel modulo di assunzione online occorre indicare il codice fiscale del lavoratore e specificare il grado di parentela (coniugi, parenti entro il 3° grado, affini entro il 2° grado);
- Contratto di lavoro e buste paga: predisporre il contratto subordinato secondo il CCNL e conservare le buste paga e le ricevute dei pagamenti contributivi;
- Autocertificazioni: nel caso di rapporti tra parenti, può essere richiesta un’autocertificazione che attesti il grado di invalidità dell’assistito e il suo diritto all’indennità di accompagnamento.
Invio della Comunicazione Obbligatoria
La comunicazione di assunzione deve essere presentata attraverso il Portale Servizi Lavoro Domestico dell’INPS entro le ore 24 del giorno precedente l’inizio del rapporto, anche se festivo. In caso di rapporti tra parenti, la pratica rimane in sospeso fino alle verifiche documentali da parte dell’INPS.
Verifica e accettazione della pratica
L’INPS controlla la sussistenza delle condizioni di legge (invalidità riconosciuta, indennità di accompagnamento, correttezza della dichiarazione di parentela) e può richiedere integrazioni documentali o visite fiscali; solo dopo la conferma formale la comunicazione si considera valida e il rapporto di lavoro può avere pieno effetto contributivo.
fonte Disabili.com