In scena le persone disabili del GALM

Incidenti di vario tipo hanno provocato loro la perdita dell’uso delle gambe. Sono gli uomini e donne del Galm di Verona, l’associazione lesionati midollari: persone coraggiose e intraprendenti che viaggiano “in carrozza” definendo loro stesse così il veicolo che le rende libere di vivere, muoversi e svolgere fuori casa la professione che hanno scelto, seppure non facile da conquistare.

Francesca, Carlotta, Valentina, Alessandro e Remo al Teatro Laboratorio hanno raccontato la loro storia in apertura del festival “Non c’è differenza” ideato e diretto da Isabella Caserta, dedicato a tutto ciò che è diversità. Nel gioioso e affollato incontro al Teatro Laboratorio si è parlato in special modo dell’importanza di lavorare delle persone con disabilità, realtà non scontata viste le loro difficoltà di inserimento nel mondo del lavoro poco organizzato a questo.

Il libro “Credevo di non farcela- 40 storie di persone che non si sono arrese”, scritto dal giornalista Danilo Castellarin, raccoglie le molteplici esperienze messe nero su bianco con delicatezza e incisivo realismo.

Ha destato interesse e suscitato empatia l’intervento del moderatore del convivio, il filosofo Fernando proveniente da Guinea Bissau che ha reso noto cosa significa essere paralizzato nel suo paese, avendo vissuto direttamente le condizioni di un familiare stretto che ha perso le gambe a causa della guerra. “Da noi non esistono carrozzine e un bambino che deve andare a scuola ci arriva con fatica” ha spiegato facendo capire che non resta che portare a spalla un portatore di handicap, per non parlare poi delle cose base come l’uso del bagno che in Guinea Bissau non esiste in casa ma è fuori, con le relative difficoltà.

“Non è facile esporsi e raccontare pubblicamente la propria storia -ha sottolineato Fernando- e chi lo fa è già vincitore in partenza per se stesso e per gli altri”.

Il libro può essere richiesto gratuitamente alla sede del Galm in Via Camacici, 4, a Pozzo di San Giovanni Lupatoto (VR) in orario di apertura il mercoledì e venerdì dalle 15.30 alle 17.30 o scrivendo una mail a info@galm.it.

Tratto dal quotidiano l’Arena a firma di Michela Pezzani