Ho avuto la fortuna di trascorrere alcune settimane in Spagna, gironzolando per grandi città e piccoli borghi. Conoscevo la Spagna per sommi capi avendone visitato la capitale e poco altro negli anni scorsi, ma questa volta ne sono rimasto impressionato.
Per sommi capi descrivo non la bellezza delle cose che ho visto ma il percepito del tessuto sociale.
Una prima nota riguarda il livello di pulizia dei luoghi pubblici, in primo luogo strade e parchi: pochissimi cestini, abbondanti operatori ecologici ( molte donne). Risultato: non ci sono carte, bottiglie, sacchetti etc etc.
Una seconda nota riguarda la percorribilità dei centri urbani e non solo, da parte dei pedoni, biciclette e carrozzine. Percorsi separati, ben tenuti, che si intersecano facilmente, con nessun rischio per chi li percorre.
Il rispetto per i percorsi si amplifica per i passaggi pedonali; il semaforo verde per i pedoni ha una durata consona a consentire l’attraversamento anche per le persone in difficoltà, hanno una segnalazione sonora ben percepibile, e dove non ci sono semafori…gli automobilisti si fermano quasi con una tempestività imbarazzante.
La velocità consentita, dai centri urbani ai piccoli agglomerati di case fuori dal mondo, è quasi sempre di 30 km/h, talvolta 40. E nessuno si sogna di superarli.
Le strade, da quelle sperdute alle supersatrade/autostrade (gratis quasi ovunque ) sono mantenute bene, percorse nel rispetto dei limiti di velocità in modo quasi maniacale.
In molti giorni ho visto pochissime forza dell’ordine sia nei grandi centri urbani che soprattutto sulle strade.
Il contante circola poco, la tendenza all’evasione mi è parsa scarsa, nessuno si fa problema ad accettare pagamenti con carta anche per piccole somme.
Salvo rari casi, persone cortesi che sanno che il turismo è una loro risorsa visto che, ahimè la grave siccità sta minando profondamente ampi territori del loro centro sud.
Conclusione: se il livello di civiltà si potesse misurare da uno sguardo superficiale e ambientale, mi verrebbe da dire che il popolo spagnolo ha galoppato in questa direzione molto bene negli ultimi anni.
Si potrà sempre dire che in Italia siamo in tanti su un territorio più piccolo, che soffriamo l’instabilità governativa etc etc. Molte scuse. O invertiamo la marcia a partire da una riprogettazione sostenibile per tutti e prima ancora da una educazione che includa il rispetto degli altri e dell’ambiente, oppure saremo sempre destinati ad essere una povera Italia, ricca di storia e di monumenti ma povera di civiltà.
PS ho ben presente che anche in Spagna ci sono problemi e che le periferie non sono i salotti cittadini, pero…

Il Grillo Parlante

Verona, maggio 2023