Giornale “L’Arena” – Lunedì 10 agosto 2020

L’INIZIATIVA. Il Gruppo animazione lesionati midollari in prima linea a sostegno degli studi dell’Università di Verona

Cellule staminali e riabilitazione al centro dell’impegno dei soci che aspettano anche soluzioni al problema di una sede adeguata

Ben 164mila euro donati alla ricerca universitaria per curare la lesione al midollo spinale, causa di paralisi alle gambe (paraplegìa) e ai quattro arti (tetraplegìa). È quanto hanno fatto i seicento veronesi del Galm, il Gruppo animazione lesionati midollari che da oltre quarant’anni favorisce la cura, la riabilitazione e il reinserimento sociale delle vittime di incidenti stradali (in continuo aumento, soprattutto in moto), traumi, infortuni sul lavoro.L’aspetto insolito è che questo tipo di associazioni di solito chiedono fondi, confidando sulla generosità di cittadini, aziende, enti. Il Galm invece i fondi li eroga all’Università di Verona. E questo fatto oggettivo, in un Paese dove la ricerca è penalizzata dai modesti investimenti governativi – che spingono molti cervelli a cercare fortuna all’estero – è da solo indicativo della caparbietà e dell’impegno di questa associazione scaligera.In una prima fase i fondi del Galm sono stati destinati alla ricerca sulle cellule staminali promossa dal professor Guido Fumagalli, ordinario di Farmacologia all’Università di Verona ed esperto in neuroscienze con particolare attenzione alla messa a punto di strategie rigenerative applicabili alle lesioni del midollo spinale.Oltre che al professor Fumagalli, sono stati consegnati altri fondi al Dipartimento di Scienze Umane, sempre dell’Università di Verona, diretto dalla professoressa Valentina Moro, da utilizzare per lo studio sulla percezione corporea in caso di lesione al midollo spinale, molto utile per migliorare l’aspetto riabilitativo di questi pazienti.L’ultima erogazione del Galm è stata di 29mila euro (15mila alla ricerca di Fumagalli e 14mila a quella di Moro). Questi fondi erano stati donati al Galm dalla ditta P4cards, azienda che opera nel campo dei servizi informatici per il sistema bancario ed in particolare delle carte di credito.«Originariamente», spiega Aldo Orlandi, presidente del Galm, «tale importo era stato destinato alla ristrutturazione della nostra sede di Pozzo, resa però fino ad oggi impossibile per il mancato sostegno del Comune di San Giovanni Lupatoto, che ci aveva assicurato il suo intervento, in realtà rimasto al momento lettera morta».Fra i generosi sostenitori del Galm anche Addvalue, che si occupa di servizi finanziari per le imprese e che ha donato al Galm un altro importo significativo: 34mila euro. Altri 600 sono arrivati dal Lions Club. Ma la gran parte dei fondi derivano da iniziative organizzate dalla stessa associazione di para-tetraplegici che, con diverse iniziative quali calendari, lotterie e serate benefiche, ha raccolto l’importante cifra di 97mila euro.Il problema per il gruppo resta la sede, che attualmente è un prefabbricato (originariamente destinato ai terremotati del Friuli) ubicato a Pozzo di San Giovanni Lupatoto, utilizzato solo in parte e in alcuni giorni della settimana dal Galm e sede anche dell’associazione «Arcobaleno», che riunisce gli anziani del territorio.«Abbiamo invitato sindaci e assessori e da quattro anni aspettiamo risposte», sottolinea sconsolato il presidente Orlandi che ripete come «alle tante promesse non siano mai seguiti fatti concreti».E aggiunge che «il Gruppo animazione lesionati midollari esercita un’importante attività socio-assistenziale-riabilitativa che altrimenti ricadrebbe sulla sanità pubblica e oltre a questo sostiene la ricerca universitaria». E conclude, con un sorriso amaro: «Anche per questo la nostra associazione meriterebbe una sede decorosa».

DANILO CASTELLARIN