L’APPETITO VIEN MANGIANDO… LA SALUTE ANCHE!!!

Qualche prezioso consiglio per un’alimentazione corretta

Presso la sede del G.A.L.M. negli scorsi mesi si sono tenute tre serate informative sull’alimentazione “corretta”. Un tema che riguarda tutti ed in particolare le persone che si muovono in sedia a rotelle. Le lezioni sono state tenute dal dott. Daniele Degli Innocenti nutrizionista, ricercatore e docente presso l’Università di Verona.  L’articolo sottostante, che ha riassunto i tre interventi del relatore, è stato redatto da Erica Da Ronco,che ringraziamo per la collaborazione.

La redazione


Prima di approfondire le caratteristiche della “corretta alimentazione” è necessario fermarsi un attimo a riflettere sul perché l’alimentazione deve essere necessariamente “corretta”. Dire infatti “corretta alimentazione” lascia intendere che la scelta di ciò che mangiamo per procuraci l’energia per vivere potrebbe essere giusta o sbagliata. Si tratta, appunto, di una scelta, o meglio dire, tante piccole scelte che, seppure prese con l’intento di fornire i nutrimenti immediati al nostro corpo, portano inevitabilmente a delle conseguenze a lungo termine. In altre parole, assicurano la salute o la malattia.

Il mantenimento del benessere psico-fisico richiede necessariamente impegno costante e un buon livello di consapevolezza delle esigenze del nostro organismo in relazione all’ambiente circostante. Il nostro stile di vita è particolarmente attivo? Oppure siamo spesso fermi durante la giornata? È estate e molti dei liquidi vengono dispersi nella sudorazione? O abbiamo bisogno di prepararci ad affrontare il freddo invernale? Ad ognuna di queste domande corrisponde una risposta dal punto di vista alimentare. È interessante inoltre considerare le caratteristiche ambientali: la dieta tipica degli eschimesi ad esempio, è costituita quasi esclusivamente dal consumo di carne, ma garantisce loro uno stato di salute ottimale per affrontare il clima freddo in cui vivono. Se seguissero la stessa dieta in un ambiente diverso la loro buona salute sarebbe compromessa.

Tuttavia, le nostre scelte alimentari sono molto spesso influenzate da fattori di cui non siamo a conoscenza: genetica, condizionamenti psicologici, la nostra percezione e politiche di marketing condizionano in modo non trascurabile quello che decidiamo di mangiare. Prima di tutto, la genetica: il bagaglio di geni che l’uomo si trascina da quando i primi individui erano costretti ad affrontare lunghi periodi di freddo e scarsità è di poco variato, questo spiega quindi perché circa trenta tra i nostri geni inducano a preferire cibi grassi e ricchi di energia da accumulare.  Condizionamenti psicologici, percezione e marketing entrano in gioco soprattutto quando si tratta di fare la spesa: non solo andare al supermercato a stomaco vuoto, magari poco prima di mezzogiorno con la pancia che brontola, rende più vulnerabili alle tentazioni della gola, inducendo a preferire cibi calorici e saporiti – cioè che assicurino energia immediata – ma la stessa organizzazione dei supermercati viene curata in modo da attrarre l’attenzione del consumatore sui prodotti più appetibili e forse più costosi, le merendine della marca X ad esempio, mentre ciò che è necessario zucchero, pasta, bottiglie d’acqua- può essere lasciato negli ultimi scaffali. Nel reparto verdura quasi ogni negozio cerca di trarre vantaggio dalla nostra predisposizione all’abbondanza: vedere banchi pieni di frutta e verdura coloratissima che si riflette negli specchi sovrastanti dà piacere, ci fa stare bene e quindi suggerisce di comprare.

In questo caso il marketing ha voluto coinvolgere la vista per assicurare l’acquisto, questo perché tra i cinque sensi è probabilmente quello su cui si fa più affidamento. Tuttavia quando si tratta della scelta del cibo il gusto diventa uno dei fattori d’influenza determinanti. Semplicemente data l’abbondanza di cui godono i paesi occidentali, è diventato possibile scegliere tra i tanti alimenti quello che piace di più, che molte volte non è quello più sano. Ma non solo: la ricerca del piacere nel cibo è una tra le reazioni più comuni a stati emotivi di malessere, come stress, ansia, stanchezza: semplicemente, si cerca di ridurli o per lo meno gestirli con qualcosa che sia buono, che dia sollievo, come dolci o alimenti particolarmente graditi al palato.

L’attenzione che prestiamo alle proprietà organolettiche acceca sull’importanza che invece si dovrebbe dare alla qualità funzionale dell’alimento. La scelta del cibo dovrebbe essere diretta verso gli alimenti con il maggiore numero e la più alta qualità di molecole funzionali, ovvero molecole che hanno effetti positivi sull’organismo, cercando di evitare quelle che invece lo danneggiano. Infatti, la condizione di salute ottimale può essere intesa come uno stato di equilibrio tra fattori stressanti e fattori “amici”.

Tuttavia, la teoria deve concretizzarsi nella pratica. Prima di tutto, per seguire correttamente una routine sana bisogna essere a conoscenza dei propri fabbisogni nutrizionali, ovvero la quantità di energia necessaria al funzionamento del nostro corpo e imparare a conoscere come lavora il metabolismo, ovvero l’insieme di processi chimici che avvengono nel nostro corpo. Sono i processi metabolici infatti, che inducono alla tipica sensazione di sonno che coglie la maggior parte delle persone dopo un pasto abbondante: l’afflusso di sangue al cervello diminuisce per concentrarsi invece nello stomaco.  Il consumo di energie invece, varia in base all’attività: ad esempio 10 minuti di sonno consumano 10 Kcal, mentre stare seduti e fermi per un’ora, circa 100 kcal. Per impostare in modo corretto l’alimentazione è utile capire in che condizione si trova il nostro corpo calcolando l’Indice di Massa Corporea; la formula è la seguente: IMC = peso : (altezza)2 . Se il risultato è compreso tra 18,5 e 25 la situazione peso è regolare, se maggiore ci si trova invece in una condizione di sovrappeso, obesità o obesità grave, se minore, sottopeso o sottopeso grave. La scelta degli alimenti con cui ci nutriamo prende il nome di dieta. A seconda della caratteristiche dominati delle scelte che facciamo, degli obiettivi che si vogliono raggiungere, delle esigenze che si desidera soddisfare, le diete si diversificano: vegetariana, vegana, dimagrante, mediterranea, occidentale… sono solo alcune tra le diete più famose. Tra queste, quella che si è dimostrata garantire il miglior stato di salute è quella mediterranea. Si tratta infatti di una routine alimentare che -se seguita correttamente- equilibra in modo ottimale i nutrimenti necessari al funzionamento del nostro corpo, ma non solo, presuppone che si presti attenzione anche all’origine degli alimenti e alla loro qualità, raccomandando inoltre uno stile di vita attivo. Infatti, se gli alimenti assunti sono scelti in base alla loro qualità funzionale risulta superfluo anche l’uso di integratori, poiché una corretta alimentazione dovrebbe provvedere a tutti i nutrienti necessari senza il bisogno di integrare nulla. Spesso viene rappresentata mediante una piramide suddivisa per sezioni in cui si collocano alla base gli alimenti che dovrebbero essere consumati ogni giorno, al centro quelli da assumere più volte a settimana, e all’apice quelli con frequenza massima di una volta a settimana. Tuttavia, ancora prima di iniziare a parlare di cibo, la dieta mediterranea fonda i propri principi su abitudini di altro carattere, come la convivialità e l’attività fisica giornaliera e costante. La convivilità, ovvero avere buoni rapporti sociali, acquista un ruolo determinate a tavola, che molto spesso diventa il luogo dove si esternano emozioni stressanti e negative, influenzando di conseguenza anche il nostro rapporto con il cibo. Poi il movimento, che tra le varie funzionalità del nostro corpo, dovrebbe essere una delle principali destinazioni delle energie garantite dall’alimentazione: non bisogna intendere sforzi e prestazioni da atleta, in realtà basta muovere anche solo qualche muscolo, ad esempio le braccia, se l’uso delle gambe è compromesso da lesione. In questo caso ci sono altri accorgimenti che sarebbe utile adottare: prima di tutto è raccomandabile consumare abbondantemente e in modo costante fibra e acqua. La fibra, presente in verdura cotta o cruda (almeno tre pugni al giorno ), frutta, cereali integrali, non essendo dirigibile, ha la benefica azione di stimolare le pareti dell’intestino favorendone il funzionamento; associata ad un abbondante consumo di acqua, nutre inoltre la flora batterica indispensabile per la digestione. Allo scopo di assumere la maggior quantità di fibra è consigliabile preferire legumi, pasta, riso e pane integrali, prestando attenzione agli inganni del mercato: il pane è integrale solo se visibilmente si presenta con un colore scuro e omogeneo, se la pasta è chiara e ci sono solamente “pezzettini” scuri qua e là probabilmente sono state usate farine raffinate e miscelate con una percentuale di crusca. Certo, è sempre meglio di niente, ma sarebbe più salutare scegliere il primo. Quando la perfetta funzionalità dell’intestino è compromessa, come può accadere in caso di lesione al midollo, è consigliabile aggiungere alla dieta lievito di birra a scaglie (non fermenta), avena, polline e magnesio, cacao o cioccolato fondente, frutta secca, legumi, zucca, patata, alimenti che oltre ad essere ricchi di magnesio, utile per il sistema nervoso, diventano eccellenti stimolatori delle parenti intestinali. Il consumo di carne e prodotti di origine animale, sempre prestando attenzione alle quantità, e di altri prodotti particolarmente acidi come il succo di mirtillo, aiuta a prevenire le infezioni urinarie: l’adesione dei batteri nelle pareti intestinali e della vescica è ostacolata dall’acidità dell’ambiente, di conseguenza si riduce la loro proliferazione. L’ultimo consiglio del dottore è di lasciar passare più tempo possibile tra la cena e la colazione in modo da permettere alle pareti dell’intestino di riposarsi, rinnovarsi e pulirsi, preferendo zuppe o cibi leggeri per diminuire i tempi di digestione.

Erica da Ronco


Si informa che il dott. dell’Innocenti, è disponibile anche a visite private che si terranno presso la sede del GALM.

Per le informazioni necessarie mettersi in contatto con il nostro consigliere Yuri Morari (tel. 339 2696176)