MALEDETTA GHIAIA

di Giuseppe Stefanoni

 

Quante volte ci siamo imbattuti in ostacoli che ci hanno impedito di proseguire con la nostra carrozzina? “Moltissime volte” affermeremmo con sicurezza tutti noi che ci muoviamo in sedia a rotelle. Strutture pubbliche inaccessibili per mancanza di ascensore o prive di rampe oppure con pendenze assurde, marciapiedi ma no di scivoli di accesso, autobus senza pedana, porte strette o pesantissime da aprire e così via. Purtroppo il diritto alla mobilità non viene ancora garantito alle persone con grave disabilità motoria. Ad onor del vero occorre riconoscere che progressi ce ne sono stati in tutti questi anni. Molte barriere architettoniche sono state rimosse mentre le nuove tecniche del costruire ne prevedono spesso l’assenza.

Nelle università il “design for all” è diventata materia di studio. Tutti questi progressi però vengono via via vanificati dalla superficialità di tecnici o imprese che creano gli ostacoli anziché abbatterli. Per molti di loro realizzare un gradino di 8 o 10 cm è la stessa cosa che farne uno di 3 cm, come sarebbe corretto. Per una persona in carrozzina non è per niente la stessa cosa. È desolante il fatto che a distanza di ben 50 anni dalla prima legge in merito, approvata dal Parlamento nel 1968, ancora si sottovaluti questo problema o lo si affronti con leggerezza, impedendo così a molte persone di vivere la vita con normalità.

Se comunque tanti progressi sono stati fatti, se la normativa in tema di barriere architettoniche è ormai materia abbastanza conosciuta dai nostri tecnici, se questi progressi si vedono soprattutto nel campo delle nuove costruzioni, ma meno nella viabilità, molto poco è stato invece fatto in altre strutture pubbliche come ad esempio nei parchi. Quali difficoltà incontra oggi una persona con disabilità motoria andando in un parco giochi urbano? Intanto deve riuscire ad accedervi, soprattutto per la presenza di ghiaia, difficilmente superabile in autonomia.

Alle Istituzioni sembra non interessare il favorire la fruibilità degli spazi pubblici a tutti. In tanti casi infatti i comuni non sono al corrente dei problemi che hanno le persone in carrozzina e la maggior parte dei tecnici pensa che la semplice installazione di un’altalena per bambini con disabilità renda il parco accessibile, laddove magari i percorsi pedonali hanno strati su strati di ghiaia. Quanto poi alla manutenzione in questi luoghi, anziché prevedere soluzioni alternative tali da rendere il percorso fruibile proprio a tutti, a volte non viene fatto altro che spargere ancora ghiaia, con il risultato di far sprofondare sempre più le ruote delle sedie a rotelle. E quando infine lo fai notare sembra che i responsabili cadano dalle nuvole cominciando con il solito ritornello del “sistemeremo” o “non ci sono soldi”.

Per poi constatare amaramente che tutto rimane come prima. Per dare una notizia nuova, sembra che, quantomeno qui nel nostro Veneto, per i PEBA (Piani Eliminazione Barriere Architettoniche) le cose si stiano muovendo. La F.I.S.H. (Federazione Italiana Superamento Handicap) si sta molto impegnando in questo settore: infatti proprio a Verona il Comune ha recentemente dato incarico all’arch. Stefano Maurizio di redigere il PEBA di tutto il Comune. Speriamo che dopo gli annunci seguano anche i fatti. Staremo a vedere. L’arch. Maurizio è una garanzia, lo conosciamo bene, è uno dei massimi esperti in questo settore specifico, essendo anch’egli in sedia a rotelle. Ricordo che a suo tempo progettò il nuovo reparto dell’Unità Spinale dell’ospedale di Negrar.

Per questo ci auguriamo tutti che si preveda, all’interno del Piano, di rendere completamente accessibili anche i parchi ed i cimiteri: non dimentichiamoci di questi ultimi, presentando un bel cartellino rosso alla ghiaia, espellendola a tempo indeterminato da queste strutture pubbliche. Ci auguriamo inoltre che, sull’esempio di quanto si sta facendo a Verona, anche gli altri comuni vogliano fare altrettanto. Per questo dobbiamo impegnarci come G.A.L.M nell’opera di sensibilizzazione nei diversi paesi della nostra provincia.