Grande prestazione della veronese ai campionati europei tennistavolo paralimpico

Una medaglia d’argento nel singolo ed una di bronzo nel doppio. Questo il bottino della socia del GALM Michela Brunelli agli europei di tennistavolo paralimpico svoltisi nel settembre scorso in Svezia ad Helsingborg. Il bottino della nazionale italiana è completato dall’oro della pordenonese Giada Rossi nel singolo e dal bronzo nel doppio assieme appunto alla nostra Michela Brunelli.

Un’indomabile Michela ha disputato una splendida finale ai Campionati Europei di Helsingborg, mettendo alla frusta la svedese Anna-Carin Ahlquist, numero uno al mondo in classe 3 e vincitrice del titolo nelle ultime quattro edizioni, che alla fine s

i è imposta per 3-1 (11-8, 119, 10-12, 11-5). L’azzurra si è messa dunque al collo una fantastica medaglia d’argento.

Nel doppio, dopo essersi imposte nei quarti sulla Finlandia, sono state costrette a soccombere in semifinale con le campionesse delle ultime 3 edizioni della Croazia Giada e Michela hanno dunque blindato il terzo posto

Michela, ti aspettavi di arrivare a tanto?

«Dopo tutto il lavoro infinito che avevamo fatto, ero abbastanza fiduciosa. Sapevo di essere preparata e di avere tutte le carte per giocare bene. Poi però bisogna confrontarsi con avversarie che sono altrettanto pronte per appuntamenti importanti come questo. Il girone è subito un ostacolo durissimo da superare, se lo si passa la serenità aumenta moltissimo».

Il tuo era molto impegnativo?

«Beh avevo la Ahlquist, capofila mondiale, e la croata Helena Dretar che ultimanente mi aveva battuta. Questa volta alla “bella” ho avuto ragione io, ma è stata una lotta terribile».

La turca Hatice Duman nei quarti è un’altra atleta a te particolarmente ostica.

«Anche in questa occasione lo è stata. Avevo perso le ultime due volte e qui ero sotto per due set a zero. Ieri sera mi sono rivista la partita e devo ammettere che ho compiuto una bella serie di miracoli».

A quel punto eri già piuttosto soddisfatta di avere raggiunto il podio?

«Certamente era un traguardo molto prestigioso, però c’era la possibilità di fare anche meglio, vincendo la semifinale contro la croata Andela Muzinic».

Un’altra tua “bestia nera”, vero?

«Negli ultimi tre anni aveva sempre avuto la meglio, però ai Giochi di Rio nel 2016 ero stata io a prevalere e ho avuto l’impressione che sia entrata in campo intimorita, proprio ripensando a quella sconfitta. Sono stata brava a tenerla bene con il gioco di taglio e ho completato un trittico di successi contro rivali che sono sopra di me nel ranking».

Ahlquist nel girone aveva dominato, cosa è cambiato in finale?

«Avrei voluto giocare alcune palle alte, ma lei ha due puntini medio-lunghi e spinge come una forsennata e non mi ha consentito di alzare le traiettorie. Alessandro Arcigli mi diceva di evitare il centro, dove la svedese faceva quello che voleva, e di coprire bene le palle. Gli ho dato fiducia e come sempre aveva ragione lui. Sono rimasta in partita fino alla fine».

Quanto vale questo argento?

«Moltissimo, pesa come l’oro»

Orgogliosa di avere disputato in singolare il più bell’Europeo della tua vita?

«Sono veramente felice di essere tornata sul podio dopo 14 anni. Nel 2005 ero stata terza e dunque ho migliorato quel piazzamento».

A poche ore della conclusione dei Campionati Europei paralimpici di Helsingborg e prima di entrare nel merito delle prestazioni dei singoli atleti nei prossimi giorni, il direttore tecnico Alessandro Arcigli traccia un bilancio complessivo della manifestazione in chiave azzurra. «Solo pochi anni fa eravamo la periferia del tennistavolo paralimpico ed entravamo dalla porta di servizio, ora siamo una scuola» dichiara il dt, lodando quanto di buono prodotto dal nostro movimento in Svezia. «I numeri del pongismo paralimpico italiano – continua – sono cresciuti molto e ora la nostra Nazionale non è solo fra le più forti a livello europeo, ma si difende egregiamente anche in campo mondiale. Più della metà della squadra a Helsingborg era Under 25 e questo testimonia i risultati dell’impegno costante di reclutamento di giovani talenti, operato a partire dal 2012».