(disposizioni contenute nelle legge 13/89 e relativo Decreto Ministeriale 236/89)

Ti sarà capitato di camminare su un marciapiede in città e, ad un certo punto, di dover scendere in strada per aggirare un ostacolo posto nel luogo riservato ai pedoni. Lì per lì, magari preso dalla fretta, non ci fai caso. Superato l’ostacolo, torni sul marciapiede e vai avanti come se non fosse successo niente. Se, invece, sei un genitore e porti a spasso tuo figlio sul passeggino la stessa situazione potrebbe infastidire. Ma, alla peggio, con un po’ di stizza, fai la stessa cosa: aggiri l’ostacolo sulla strada e poi torni a spingere il passeggino sul marciapiede. Ora, però, immagina di essere una persona con disabilità che transita sulla sua carrozzina. Altro che essere infastidito: trovare una moto parcheggiata sul marciapiede o vedere che lo spazio si restringe per qualsiasi altro motivo, nonostante ci debba essere per legge una larghezza minima per il passaggio dei disabili, ti metterebbe davvero in difficoltà. Non è che con una sedia a rotelle si possa fare dei miracoli. Eppure, c’è chi è costretto a farli tutti i giorni.

Pensa adesso di dover entrare in un ufficio pubblico a bordo di una carrozzina. In teoria, l’abbattimento delle barriere architettoniche dovrebbe consentirtelo. Ma se non c’è una rampa o quella che c’è è stata fatta con una pendenza impossibile oppure è troppo stretta, sarai costretto a chiedere aiuto a qualcuno. La persona disponibile si trova sempre, per carità. Fortunatamente, oltre alla cafoneria di chi parcheggia dove non deve impedendo il passaggio alle persone disabili, esiste anche la gentilezza. Ci saranno, però, dei problemi se la porta d’ingresso o il corridoio non sono abbastanza ampi per consentire l’accesso di una sedia a rotelle. Anche in questi casi, c’è da rispettare una larghezza minima per il passaggio di queste persone.

Stesso discorso si può fare nel momento in cui viene costruita una casa. Quali misure devono rispettare gli accessi e gli ambienti interni? Quanto deve essere grande la cabina di un ascensore? A quale altezza devono essere messi il tasto dell’allarme ed il pulsante del citofono? Come deve essere fatto il pianerottolo delle scale per consentire di girare o di fare manovra con una carrozzina? Ci sono tante cose a cui chi non ha problemi di mobilità non ci pensa mai. Una di queste è la larghezza minima per il passaggio dei disabili. Vediamo che cosa dice la legge.

MARCIAPIEDI

Una delle cose che denotano maggiormente l’inciviltà e l’indifferenza delle persone è quella di vedere chi si fa i propri comodi senza pensare ai problemi degli altri. Succede, ad esempio, quando si parcheggia una moto o una macchina con due ruote sul marciapiede restringendo il passaggio dei pedoni e, spesso, impedendo a chi è su una carrozzina di proseguire il suo percorso. Ma a volte la difficoltà nasce anche da un fatto strutturale: il marciapiede non rispetta la larghezza minima per il passaggio dei disabili. A poco serve dire che ai tempi era stato così e che la normativa è arrivata dopo: basta rifarlo, le tasse dei cittadini (le paga anche chi si trova su una sedia a rotelle) servono pure a quello. La legge stabilisce per i percorsi pedonali (i marciapiedi, appunto) una larghezza minima di 1,50 metri con tratti nei luoghi di maggior traffico aventi almeno una larghezza di 1.80 metri. Se ci sono dei passaggi obbligati o per restrizioni a causa di lavori in corso, la larghezza non potrà essere inferiore a 90 centimetri. La larghezza deve arrivare a 2 metri se sul marciapiede ci sono degli ostacoli come edicole, gabbiotti, ecc. La pendenza trasversale del marciapiede non deve superare l’1%. Inoltre, l’altezza rispetto alla strada dove non c’è la rampa deve essere di un massimo di 2,5 centimetri, smussata o arrotondata.

PORTE

L’ideale per chi deve passare da un locale ad un altro su una sedia a rotelle è trovarsi delle porte scorrevoli. Primo, perché non deve fare lo sforzo di aprirla nel caso fosse chiusa. Secondo, perché una porta che scorre e che, quindi, scompare ai lati, occupa meno spazio nell’apertura: non c’è la parte agganciata ai cardini che ingombra. Ad ogni modo, la larghezza minima per il passaggio delle persone disabili con la porta aperta deve essere di almeno 70 centimetri, anche se sarebbe meglio arrivare ai 90 centimetri (ormai si tende a rispettare questa misura). La maniglia della porta deve essere collocata a 90 centimetri di altezza e le porte a vetro devono avere nella parte inferiore una protezione fino a 40 centimetri di altezza.

RAMPE

Anche le rampe devono osservare una larghezza minima per il passaggio dei disabili. Nello specifico, devono avere queste caratteristiche:

•pendenza ottimale del 5%;

•pendenza trasversale massima dell’1%;

•larghezza di 90 centimetri per il passaggio di una sedia a rotelle e di 1,50 metri per il passaggio di due carrozzine;

•ripiani di sosta almeno ogni 10 metri con uno spazio di 1,50 x 1,50 metri per consentire l’inversione di marcia;

•un dislivello massimo superabile con rampa di 1,50 – 2 metri.

•Inoltre, le rampe devono essere dotate di pavimentazione antiscivolo, di parapetto e di cordolo di protezione.

LARGHEZZA DEGLI SCIVOLI

Hai presente gli scivoli realizzati sui marciapiedi per consentire ai disabili di attraversare la strada? Bene, anche quelli non devono essere costruiti a caso ma devono osservare delle regole ben precise, cioè:

•larghezza tra 1 metro e 1,5 metri per il passaggio;

•pendenza inferiore al 12%;

•rapporto tra pendenza e contropendenza non superiore al 22%.

MONTASCALE ED ELEVATORI

Affinché i sistemi meccanici per agevolare la mobilità delle persone disabili siano a norma, devono rispettare certi criteri. Per quanto riguarda il montascale, deve avere:

•larghezza della scala(per quello montato su una guida laterale) di almeno 1 metro;

•una piattaforma per contenere la carrozzina di almeno 70×75 cm;

•lo spazio necessario per imbarcare e sbarcare la sedia a rotelle;

•un dislivello da superare inferiore a 4 metri.

L’elevatore, invece, deve avere:

•la cabina di almeno 80×120 cm;

•uno spazio di 1,50×1,50 metri davanti all’accesso per facilitare le manovre;

•un dislivello da superare inferiore a 4 metri.

ALTRI ACCORGIMENTI DI LEGGE

Dicevamo all’inizio che chi non si muove su una sedia a rotelle spesso non si rende conto delle difficoltà che le persone disabili trovano su certe cose che possono sembrare banali ma che non lo sono affatto.

Ad esempio:

•se non ci sono delle porte scorrevoli tra un locale e l’altro, è meglio installare sulla porta battente un maniglione come quelli chiamati «antipanico», ad un’altezza di 90 centimetri se orizzontale o dai 60 ai 100 centimetri se inclinato;

•i caloriferi devono avere le manopole di regolazione lontane dagli angoli, per facilitare l’accesso anche su una carrozzina;

•gli interruttori devono essere posizionati come altezza ottimale compresa tra 60 e 120 centimetri;

•la larghezza degli ascensori deve essere di almeno 1,37 centimetri e la profondità di almeno 1,50 metri

•all’interno degli ascensori, oltre al campanello d’allarme, deve essere messo un citofono ad un’altezza compresa tra gli 80 ed i 120 cm

Fonte: https://www.laleggepertutti.it/290024 Assieme alle disposizioni di legge sopracitate della Repubblica ci sono anche quelle della Regione del Veneto che in alcuni aspetti sono più restrittive di quelle nazionali. Queste ultime sono contenute nella legge 16/07 e relativo decreto attuativo 1428/11