Finalmente smantellato questo monumento allo spreco, costato 2 milioni di euro Le persone disabili non l’hanno mai usata,
d’estate al suo interno si raggiungevano i 50 gradi. Impiegava 20 minuti per l’attraversamento. Per smontarla 40 mila euro

Finalmente smantellata l’ovovia sul ponte della Costituzione. Il ponte rappresentava il simbolo della discriminazione nei confronti delle persone con disabilità, degli anziani e delle mamme con il passeggino. Completamente inaccessibile, con gradoni di vetro soggetti a ghiacciarsi con la stagione fredda e quindi pericolosi, tant’è vero che sono stati causa di parecchi infortuni a persone che l’attraversavano. Il Ponte, progettato dal famoso architetto Santiago Calatrava è stato sempre oggetto di contestazioni da parte delle associazioni di persone disabili che più volte hanno denunciato (anche su l’Informatore) la violazione di tutte le norme in materia del diritto all’accessibilità. A seguito di queste forti proteste, l’amministrazione comunale di Venezia decise di realizzare l’ovovia, opera costosissima che, muovendosi lungo il fianco del ponte avrebbe dovuto garantire la piena accessibilità. Un’opera che di fatto non ha mai funzionato: senza pezzi di ricambio, troppo sensibile al caldo, al freddo e all’acqua che si infilava nei suoi motori, con le batterie che non garantivano correttamente il funzionamento, disturbata dalle vibrazioni causate dall’eccessiva velocità (si fa per dire visto che quelle poche volte che è stata usata ci impiegava quasi diciassette minuti per passare da una riva all’altra). Doveva costare 600 mila euro ma ne costò 2 milioni. L’ovovia è sempre stata contestata dalle associazioni di persone con disabilità che la giudicavano inutile, costosa e inutilizzabile. E i fatti hanno dato loro ragione. Se il ponte fosse stato progettato e costruito nel pieno rispetto delle leggi tutto questo non sarebbe successo e Venezia sarebbe diventata più fruibile da tutti.

«Rimuoviamo uno dei simboli dello spreco di risorse pubbliche». Con queste parole il sindaco Luigi Brugnaro ha dato l’avvio qualche mese fa ai lavori per la rimozione, con l’allestimento del doppio cantiere lato Ferrovia e lato Piazzale Roma. «Inaugurata nel novembre 2013, cinque anni dopo l’apertura del ponte disegnato dall’architetto Calatrava, l’ovovia non è mai entrata a regime: tanti i guasti e i malfunzionamenti che l’hanno resa un’opera praticamente non utilizzata nel tempo, nonostante i 2 milioni di euro impiegati per realizzarla».