Una vacanza veramente senza alcun problema di accessibilità

Così, fra una pizza e una birra è nata l’idea di questo viaggio fra 5 amici veronesi.

Ma vediamo nel dettaglio i partecipanti: Stefano (l’ideatore) – è nata a Lui l’idea di realizzare questo viaggio riuscendo a comporre un puzzle che permettesse a tutti di sfruttare appieno questa vacanza.

Rolando (il motociclista) – Vista la sua esperienza in numerosi viaggi con la moto, si è fatto carico di calcolare tempi e distanze e di trovare nella sua immensa rubrica i posti giusti dove poter pernottare.

Andrea e Massimo (gli uomini Radar) A loro il compito di rendere piacevole il viaggio cercando le vie più accessibili o i locali giusti o semplicemente una farmacia aperta.

Il quinto partecipante sono io (Alessandro), l’unico paraplegico del gruppo, che grazie al mio Quad, una volta indossati casco, guanti e occhiali e impugnato il manubrio, ho partecipato in veste di motociclista!

La strategia studiata era questa: noleggiamo a Verona un (grande) furgone, che sarà il nostro punto di riferimento. Su questo carichiamo il quad e le moto che ci stanno, arriviamo in Corsica e in punti “strategici” li scarichiamo e visitiamo la zona.

E cosi un giovedì pomeriggio di metà giugno, con il nostro furgone siamo partiti in direzione Livorno. Qui abbiamo cenato e dormito, pronti per la traversata della mattina seguente. Alle ore 8.00 avevamo già sbrigato tutte le carte ed eravamo imbarcati sul traghetto in direzione Corsica.

Arrivati a Bastia (cittadina a Nord dell’Isola) con il furgone ci siamo diretti verso la vicina città di San Fiorenzo dove abbiamo scaricato i mezzi e ci siamo inoltrati nel Deserto delle Agriate, verso la spiaggia di Saleccio. La strada, per modo di dire, è completamente non asfaltata e ricca di pendii, buche e pozze d’acqua da attraversare. Una dura prova per noi e i nostri mezzi!.

Ritornati a San Fiorenzio, il programma prevedeva il trasferimento verso il golfo di Porto, sulla costa ovest dell’isola. Arrivati a destinazione ci siamo riposati in un residence, in preparazione della giornata successiva.

Svegliati la mattina presto, dopo una nutrita colazione in una Brasserie locale, siamo partiti in direzione del “Regional Natural Park of Corsica” all’interno dell’isola. Anche qui scaricati i mezzi ci siamo sbizzarriti nell’entroterra dell’isola (questa volta su strade asfaltate) . Qui abbiamo visto rigogliosi boschi, torrenti, laghi (artificiali) e siamo saliti sulle montagne fino oltre 1.500 metri! Pausa pranzo in un tipico locale lungo la via, ultima “sgroppata” prima di rientrare alla base (il furgone) con meta la città di Porto Vecchio, nel sud-est della Corsica. Qui ci attendeva l’ospitale albergo di Jo, una amica del gruppo, con la quale si sono riaccesi vecchi ricordi. La giornata si è conclusa con una ricca cena in un tipico locale del posto dove i più forti del gruppo si sono dilungati fino a tarda notte.

La giornata successiva abbiamo approfittato delle comodità e dopo una sveglia tranquilla ed una abbondante colazione abbiamo salutato gli amici pronti per il viaggio di risalita lungo tutta la costa est, che ci avrebbe riportato a Bastia.

Sbrigate le pratiche burocratiche, ci siamo imbarcati sul traghetto in direzione Livorno, da dove poi siamo rientrati a Verona.

Aggiungo una piccola nota per chi, in sedia a rotelle, volesse visitare l’isola. La Corsica è molto bella e piena di vegetazione e non è raro trovare animali come cinghiali lungo le strade (ci sono molti allevamenti).

Molto più difficile è trovare un posto auto riservato ai disabili (io non ne ho visti) e anche gli esercizi (bar e trattorie) prevalentemente non sono conformati a norma per le necessità di persone disabili, anche se, cercando con attenzione sono presenti strutture (come quelle dove abbiamo alloggiato noi) perfettamente attrezzate, senza scalini, con camere ampie e bagni con doccia a livello pavimento e sostegni di aiuto. Per quanto riguarda il traghetto, si tratta di navi un pò vecchie, ma con presenti ascensori e bagni appositi per persone in sedia a rotelle. Se però volete andare sul ponte esterno dovete organizzarvi con qualcuno che vi aiuti a salire le scale!!

Concludo dicendo che abbiamo trovato un popolazione molto gentile e disponibile e si avverte a malapena di essere in una isola francese, dove si viaggia tranquillamente parlando l’italiano. Un ultimo ringraziamento ai quattro che erano con me e che quando ci troviamo assieme, ancora dopo tanti anni, continuano a dimenticarsi che sono in sedia a rotelle (meno male!).

Alessandro