Come descritto nel titolo, questo è il racconto di alcuni giorni passati in famiglia e in una natura stupenda, necessariamente suddiviso in giornate:
Agosto 2024 – terzo giorno: PASSO SAN PELLEGRINO – RIFUGIO FUCIADE

Quattro giorni fra le Dolomiti: prima parte (I SERRAI DI SOTTOGUDA)
Quattro giorni fra le Dolomiti: seconda parte (VAL VENEGIA – BAITA SEGANTINI)
Quattro giorni fra le Dolomiti: ultima parte (LAGO NAMBINO – LAGO MONTAGNOLI)

Il percorso stradale richiama in parte quello del giorno prima, passiamo per Falcade e si sale diretti al Passo San Pellegrino. La nostra meta, che già conosciamo, è il Rifugio Fuciade. Arrivati al valico, quando si incontra il primo ponticello dove sopra passano in inverno gli sciatori, si svolta a destra, seguendo le indicazioni per Albergo Miralago che si incontra dopo poco.
Qui è simpatico visitare il “Lach de le Pozze” come recita il cartello in lingua dialettale che è posizionato di lato all’albergo.

Sempre in prossimità dell’albergo, in basso sulla destra inizia una stradina sterrata con un cartello che indica che l’accesso è riservato alle persone con disabilità e che poco più avanti ci sono dei posti auto a loro riservati. Poi c’è una sbarra e si prosegue a piedi.

Il percorso verso il Rifugio Fuciade è lungo all’incirca 3 km, la strada è quasi interamente esposta al sole, punti ombra pochini, come del resto lo è anche giunti al rifugio, tutto sole (se c’è) perché sappiamo che in montagna il tempo cambia velocemente, l’importante è che non piova (si dice sempre così no?)
La strada è larga, sterrata ma battuta a parte due punti, uno dei quali in salita dove potrebbe essere necessaria una mano, una spinta, almeno questo è quello che è capitato a me con il solo Triride (un paio di anni or sono) ma ora che ho aggiunto MTW, non ho chiesto aiuto a nessuno.
Gli spazi intorno al rifugio sono immensi, facile stendere una coperta e sdraiarsi sul prato.
Dal rifugio partono diversi sentieri ovviamente non per noi carrozzati. In realtà dietro il rifugio parte una stradina, che inizia salendo ma poi scende sino al Rifugio Flora Alpina, altro rifugio molto noto in zona.

Verso la fine del pomeriggio ritorniamo alla macchina e prima salutiamo chi rimane in zona mentre io e Lina cambiamo direzione e destinazione, ma questa è un’altra storia, e sarà oggetto di un ulteriore puntata.