La nuova circolare dell’Agenzia delle Entrate chiarisce cosa cambia sulle detrazioni IRPEF, detrazioni e misure di welfare: facciamo il punto sulle novità fiscali che interessano le persone con disabilità e i loro familiari
La Circolare n. 4/E del 16 maggio 2025 dell’Agenzia delle Entrate entra nel merito e illustra le novità fiscali introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 (a partire dalla stretta sulle detrazioni IRPEF) e dal D.Lgs. n. 192/2024, attuativo della riforma fiscale (legge n. 111/2023), chiarendo alcuni aspetti che potevano essere suscettibili di varie interpretazioni.
In questo articolo sintetizziamo il contenuto della circolare, per quanto riguarda le novità fiscali per le famiglie con disabili a carico e per i lavoratori con disabilità.
Le nuove aliquote e nuovi scaglioni IRPEF
Come già segnalato, dal 2025 la Legge di Bilancio ha rimodulato le aliquote IRPEF e i relativi scaglioni, che sono:
· 23% per i redditi fino a 28.000 euro;
· 35% per i redditi compresi tra 28.001 e 50.000 euro;
· 43% per i redditi superiori a 50.000 euro.
Novità detrazioni figli con e senza disabilità
Una delle principali novità riguarda poi la ridefinizione delle detrazioni per familiari a carico, come effetto della modifica dell’articolo 12 del TUIR nella Legge di Bilancio 2025.
Tali disposizioni, che illustriamo di seguito, valgono anche per figli affiliati e figli del coniuge deceduto, se conviventi. Le agevolazioni si affiancano all’assegno unico universale e possono essere cumulate. E previsto:
– Detrazioni figli senza disabilità
In linea generale, rispetto la detrazione fiscale per i figli a carico (fino al 2024 di 950 euro l’anno), dal 2025 spetta ora solo per figli tra i 21 e i 30 anni (fino ai 21 anni l’Assegno unico ha sostituito la detrazione), oppure ai figli con disabilità, senza limiti di età.
– Detrazioni figli con disabilità
Pertanto, le nuove regole prevedono che:
-I figli con disabilità accertata ai sensi dell’articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, di età pari o superiore a 21 anni, restano fiscalmente a carico senza limiti di età.
Detrazioni altri familiari a carico
Dal 2025, le detrazioni per altri familiari conviventi sono più restrittive.
Restano fiscalmente rilevanti solo:
– Genitori e nonni conviventi e fiscalmente a carico.
Sono esclusi dalle detrazioni:
– Fratelli, sorelle, suoceri, generi e nuore, anche se conviventi.
Questo impatta direttamente sule famiglie che assistono disabili adulti non figli: in assenza di vincoli di filiazione diretta, non sarà più possibile ottenere detrazioni fiscali.
Welfare aziendale
Le misure sul welfare aziendale 2025 prevedono due nuovi vantaggi fiscali, che riguardano anche le famiglie con disabili a carico:
1. Fringe benefit fino a 2.000 euro
I lavoratori con figli a carico possono ricevere beni e servizi (come rimborsi per affitto, mutuo, bollette) fino a 2.000 euro annui esenti da IRPEF.
ATTENZIONE: se si supera di un solo euro, l’intera somma diventa tassabile.
2. Rimborso affitto fino a 5.000 euro
Per chi si trasferisce per lavoro nel 2025 (almeno 100 km), il datore di lavoro può rimborsare le spese di affitto fino a 5.000 euro senza tasse nei primi due anni. La legge di Bilancio 2025 ha infatti previsto la non concorrenza al reddito di lavoro dipendente, per i primi due anni a decorrere dalla data di assunzione e nel limite complessivo di 5.000 euro annui.
Le due misure sono cumulabili, anche sulla stessa spesa, ma rispettando le soglie.
Lavoratori con disabilità: benefici e premi esentasse
Il Decreto Legislativo n. 192/2024, attuativo della riforma fiscale, introduce anche misure a favore dei lavoratori disabili o impegnati in contesti specifici:
-Premi esentasse per atleti paralimpici, in vista di Milano-Cortina 2026.
-Esclusione dal reddito per contributi versati a enti e casse per il rischio di non autosufficienza.
Viene infatti stabilito che non concorrono alla formazione del reddito da lavoro dipendente i contributi e i premi versati dal datore di lavoro a favore dei dipendenti per prestazioni, anche in forma assicurativa, aventi per oggetto il rischio di non autosufficienza nel compimento degli atti della vita quotidiana. Tale disposizione in si applica anche al coniuge, ai figli (qualunque sia la loro età) e agli ascendenti conviventi (genitori e nonni) del lavoratore che siano fiscalmente a suo carico.
Cosa devono fare le famiglie e i lavoratori disabili per ottenere i benefici
Tutti i benefici vengono applicati automaticamente dal datore di lavoro, ma:
– Il lavoratore deve presentare eventuali autocertificazioni (es. per trasferimento residenza).
– È importante verificare il carico fiscale dei familiari: se il figlio con disabilità ha redditi superiori ai limiti previsti, potrebbe non essere considerato fiscalmente a carico.
– I datori di lavoro devono rispettare i nuovi limiti di legge per l’esenzione IRPEF.
Benefici in sintesi
In sintesi, le famiglie con persone con disabilità a carico possono contare su:
– Detrazioni IRPEF garantite anche oltre i 30 anni, se il figlio è disabile;
– Fringe benefit più ampi, fino a 2.000 euro esenti;
– Rimborso affitto non tassato, per lavoratori che cambiano città;
– Welfare aziendale, ma con regole chiare sui soggetti ammessi.
tratto da Disabili.com