La risposta è SI, …
ma non per studiare e nemmeno per insegnare, ma per portare due messaggi, importanti e collegati fra loro.
Caterina testimonia che anche in carrozzina esiste la vita, con qualche difficoltà sicuramente, ma piena, bella, con affetti, amicizie e sentimenti che non guardano e vanno oltre le “4ruote”.
Alberto invece, un po’ più pertinente col tema della prevenzione degli incidenti stradali, ha raccontato la sua personale testimonianza di incidente stradale dalle tragiche conseguenze.
Tutto questo in stretta collaborazione con professionisti del soccorso, forze dell’ordine in primis, pompieri, infermieri ….
Qui sotto vi proponiamo il racconto scritto direttamente da Alberto e Caterina della loro ultima uscita, un importante momento di formazione e riflessione con i giovani studenti di un liceo vicentino.
“Devo fare un riepilogo per farvi capire meglio il progetto che stiamo portando avanti ormai da circa un anno. Tramite Gabriella (la presidente del Galm), siamo venuti a contatto con Francesco Carè un ex soccorritore che sta dedicando la sua vita alla prevenzione contro gli incidenti stradali.
Circa un anno fa ci avevano intervistato (a questo link è possibile rivedere la loro intervista pubblicata anche sul sito web del Galm), con delle riprese video che avevano successivamente pubblicato sui suoi canali e social network. La nostra intervista ha suscitato molto interesse e siamo stati chiamati poi anche da Telechiara.
A questo punto Francesco ci ha proposto di entrare a far parte di questa associazione no profit, “Angeli Sconosciuti” è il nome di questa associazione, che è composta da soccorritori, pompieri, carabinieri, polizia ma anche e soprattutto da parenti di persone che purtroppo hanno perso la vita in incidenti stradali.
Francesco ci invita a portare la nostra testimonianza all’interno delle scuole, come è successo sabato scorso presso l’Istituto Pigafetta di Vicenza.
La mattinata è iniziata anche per noi, proprio come fossimo a scuola, al suono della “campanella” delle 8.
Francesco con un carabiniere Fraccaro Paolo, un soccorritore del 118 Silvano Salgari e un pompiere Roberto Ferraresi ha introdotto lo scopo dell’associazione mostrando ai ragazzi alcuni incidenti stradali in video abbastanza cruenti, come da politica dell’associazione, loro preferiscono far vedere ai ragazzi gli incidenti come realmente sono per catturare la loro attenzione.
Francesco parla in maniera molto diretta ai ragazzi quasi come volerli rimproverare ….
Poi ha dato parola a Caterina, non tanto come vittima della strada, perché lei non lo è, ma per far capire ai ragazzi che nonostante la difficoltà della carrozzina, la vita, nonostante il trauma, riparte quasi come una persona normodotata.
Poi ha fatto parlare il carabiniere, il quale ha raccontato di un incidente avvenuto tra Verona e Vicenza al quale lui ha prestato i primi soccorsi in quanto fu il primo ad arrivare sul posto e nonostante la sua esperienza sulla strada lo ha particolarmente segnato.
Come terza testimonianza ho parlato io e ho raccontato del mio incidente stradale.
Successivamente ha parlato il pompiere, anche lui ha raccontato di un suo intervento abbastanza toccante perchè erano chiamati per tentare di salvare cinque giovani ragazzi che purtroppo hanno trovato già deceduti.
Ultima testimonianza è stata quella del soccorritore. Lui ha raccontato la sua più brutta esperienza avvenuta circa vent’anni fa dove ha dovuto soccorrere due motociclisti purtroppo anche quelli deceduti a causa di un frontale con un’auto, nel corso del quale hanno dovuto recuperare alcuni pezzi del corpo dei motociclisti, che dal forte impatto si erano smembrati e sparsi a diversa distanza.
Come vi dicevo, la politica dell’associazione è quella di raccontare sentra troppi filtri e nei minimi dettagli le conseguenze di una guida sbagliata, dall’uso del telefonino, dal casco allacciato male, dall’uso uso di droghe o alcol prima di mettersi al volante o in moto.
In ogni occasione che entriamo all’interno delle scuole, tutti i ragazzini rimangono scioccati, tanto che in molti sono usciti con gli occhi rossi, segno di coinvolgimento e commozione.“
fonte Alberto Danzi

